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PORTO INDUSTRIALE DI CAGLIARI: I lavoratori ITERC e CTS pronti a incrociare le braccia “basta chiacchiere è ora della mobilitazione”

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Comunicati Stampa - PORTO INDUSTRIALE DI CAGLIARI: I lavoratori ITERC e CTS pronti a incrociare le braccia “basta chiacchiere è ora della mobilitazione”

21 Marzo 2019

Niente stipendio di gennaio e febbraio per i 16 lavoratori della CTS srl e Cassa Integrazione che volge al termine per i 64 lavoratori della ITERC srl, imprese portuali indirette che operano a terra e a bordo delle navi container.

La CTS srl: “siamo pronti a chiudere se entro fine marzo non ci arriveranno garanzie di continuità”

La ITERC srl: Il committente CICT non adempie agli obblighi contrattuali, quello che ci viene pagato come costo di gestione del contratto non è sufficiente per pagare i nostri dipendenti”.

Cosi ci comunicano i Presidenti di ITERC srl e CTS srl, dichiara la FIT CISL, durante l’incontro con le OO.SS. preoccupati per le vicende che ruotano intorno al terminal container e al crollo dei traffici ma soprattutto per le sorti delle società.Ci hanno tenuti buoni per mesi con grandi promesse, di avere ancora pazienza che il terminal Container di Cagliari avrebbe fatto un’inversione di marcia, che si sarebbe dato il giusto risalto e valore ad un porto che merita tutta l’attenzione delle maggiori Compagnie di Navigazione;

Anche il Ministro Toninelli venuto a Cagliari per la consueta “passerella elettorale” ci aveva rassicurato durante l’incontro promosso con le OO.SS. che sarebbe intervenuto personalmente con il gruppo Contship Italia a cui fa capo la CICT, concessionario del terminal.Intanto i container continuano a diminuire e un’altra delle poche linee rimaste la (MGX) che collega il centro America non fa scalo nel porto cagliaritano da più di un mese con un ulteriore perdita di circa 1200 container/mese.

E’ quanto afferma il Segretario Regionale della CISL Trasporti Corrado Pani a margine dell’incontro avvenuto mercoledì 20 c.m. con i dirigenti della ITERC srl e della CTS srl; mal gestire una risorsa enorme a livello internazionale come è il Terminal di Cagliari, una struttura meravigliosa capace di movimentare 1,3 milioni di TEU, appetibile alle grandi compagnie con 1.520 mt di banchina e 16,5 mt di fondale, personale altamente qualificato, vuol dire penalizzare e far mancare ad una grande aerea come quella metropolitana di Cagliari, ma anche all’intera regione, un’occasione di reale sviluppo volano per quell’ economia che ha sempre ruotato sulla portualità e la logistica.

Sulla drammatica vertenza del Porto canale di Cagliari e delle 400 famiglie di lavoratori che vi operano tra diretti e indiretti è giunto il momento che tutti si assumano le proprie responsabilità ed alzino la testa e la voce contro chi ha causato questo scempio.È necessario impedire una volta per tutte che il Terminal diventi una delle tante incompiute cattedrali nel deserto e scongiurare il grave pericolo che si verifichi l’ennesimo scippo ai danni della Sardegna e dei Sardi che ci lavorano, sottraendo loro dignità e futuro.

Come FIT CISL non possiamo non rappresentare a tutti, sottolinea Pani, la preoccupazione e l’angoscia che da mesi vivono le numerose famiglie, i lavoratori ma anche la gente comune che ha a cuore le sorti del Porto Canale. È giunto il momento che dalle istituzioni si pretendano delle risposte chiare nei tavoli che contano. Non ci sono più alibi, la campagna elettorale è terminata e chi ha vinto si assuma l’onere di convocare tutte le parti perché nell’agenda politica le sorti del Porto canale hanno priorità assoluta.

Siamo pronti, conclude Pani, se servirà ad avere l’attenzione che meritiamo e salvaguardare i posti di lavoro, a proclamare lo stato di agitazione e manifestare compatti con una grande mobilitazione di tutti i lavoratori con blocco delle operazioni commerciali nei varchi portuali che di sicuro creeranno non pochi disagi alla città.

21_03_2019 Ufficio Stampa Fit Cisl Sardegna

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