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L'intervento del segretario Fit Sardegna in apertura della tavola rotonda sul trasporto ferroviario

Comunicati Stampa

Comunicati Stampa / L'intervento del segretario Fit Sardegna in apertura della tavola rotonda sul trasporto ferroviario
Comunicati Stampa - L'intervento del segretario Fit Sardegna in apertura della tavola rotonda sul trasporto ferroviario

3 Febbraio 2015

Un saluto e un ringraziamento particolare all’Assessore Regionale ai Trasporti Massimo Deiana per aver accolto l’invito a partecipare nonostante il ripetuto incrociare di lame sulla stampa regionale in punta di fioretto e a volte anche di spada.

Perché una tavola rotonda su “ Il Treno….” ,
un titolo che potrebbe apparire ironico o polemico ma che in realtà intende spostare l’attenzione, che da mesi riempie le pagine dei quotidiani della Sardegna, dal ruolo che avrà il super treno, che percorrerà un terzo dei km di Trenitalia, al ruolo che ha e che deve avere il treno , non solo quello super di Trenitalia ma anche diciamo quello normal, e su quello dell’ARST che, anche con la legge Fornero avrebbe titolo ad andare in pensione. E ancora, per dirlo come si usa ora, quale mission intende affidare la regione al Trenino Verde, supposto che abbia interesse e risorse per garantirne la sopravvivenza ma soprattutto il suo rilancio.
Non cito per pudore il trasporto merci su ferro perché se ne è persa ogni traccia e credo anche ogni speranza di resurrezione, nonostante sappiamo quanto il costo del trasporto sia determinante nel mantenimento e nello sviluppo del tessuto industriale.
In sintesi questa Tavola Rotonda, mettendo a confronto, la volontà politica rappresentata dalla Giunta Regionale e le aziende Trenitalia e ARST che svolgono l’attività ferroviaria, vuole tentare di capire quale futuro può avere il trasporto ferroviario nell’isola.

E se vogliamo capire il futuro non possiamo, almeno con brevi cenni, non fare memoria del passato e del presente.

I percorsi tortuosi delle ferrovie in Sardegna

Non possiamo e non vogliamo nascondere le pesanti responsabilità politiche dei sardi che hanno permesso al Gruppo FS di perseguire una sistematica opera di smantellamento dell’attività ferroviaria in Sardegna.
Le non scelte e le cattive scelte che hanno portato al declino il trasporto ferroviario: la follia della sperimentazione della trazione elettrica monofase, le mancate rettifiche di tracciato (la Giave-Campomela, il raccordo di Chilivani bloccato dalla Pudda Campina, la fuga di Cargo, solo per citare le più eclatanti, sono il frutto avvelenato della tiepidezza delle istituzioni sarde, al di là dei proclami di facciata e dei ripetuti intenti affermati nelle numerose edizioni del piano regionale dei trasporti, nei confronti delle ferrovie in Sardegna..
In presenza di scarse risorse si sarebbe dovuto perseguire un progetto strategico per la mobilità delle persone e delle merci sia per l’interno che per l’esterno dell’isola, utilizzando le poche risorse disponibili nella costruzione, un tassello per volta, in un quadro d’insieme, in modo da raggiungere, anche se in tempi non brevi, ma con univocità di intenti, l’obiettivo di avere un sistema integrato della mobilità.
Al contrario si inauguravano centri intermodali per le merci e raccordi ferroviari dopo che Trenitalia aveva cessato l’attività del trasporto merci nell’isola.

Lo stato dell’arte

RFI Rete Ferroviaria Italiana.
Negli ultimi anni RFI ha provveduto, per proprie esigenze di risparmio, ad un graduale ma inarrestabile ridimensionamento della rete, senza che alcuna voce della giunta regionale si sia sollevata per chiederne conto:
E’ stata completata l’opera di chiusura della gran parte delle Stazioni Ferroviarie dell’isola che sono state disabilitate e abbandonate:

Per risparmiare sulle manutenzioni sono stati scollegati molti binari:
ultimo il fascio merci della stazione nuova di San Gavino (3 anni di vita), poi tutti i fasci di Olbia, parte di quelli di Decimomannu, Chilivani e  Macomer, più i binari di stazionamento di quasi tutte le stazioni dell’intera rete. Per risparmiare sulle manutenzioni sono stati smantellati gli scambi di numerose stazioni, ultime Bauladu e Mores, che consentivano ai treni incrocianti di evitare di accumulare ritardi.

La recente convenzione RFI-RAS
Prevede l’erogazione di 20 mln per interventi tecnologici sulla OR-SS.
Oltre la beffa di essere spariti dalla cartina geografica dell’Italia riguardo il piano di investimenti sulle Reti Europee Ten-T, siamo forse l’unica regione senza doppio binario, senza elettrificazione, senza trasporto merci su ferro che, per la velocizzazione della rete, deve pagarsi gli interventi sulla linea ferroviaria.
Ci permettiamo di dire che la riteniamo una scelta poco comprensibile e che non condividiamo. Riteniamo sarebbe stato più utile adeguare le risorse sul contratto di servizio a favore di un incremento dei treni perché un Super Treno che impiega 2 ore sulla Sassari-Cagliari se non ha una frequenza cadenzata rispondente alle esigenze della clientela rischierebbe di essere scarsamente utilizzato.

I numeri attuali di Trenitalia

3,5 milioni – i chilometri percorsi ogni anno dai treni sardi
44 milioni – gli euro spesi dalla regione Sardegna ogni anno per pagare il servizio ferroviario svolto da Trenitalia (12,57 euro/km)
179 – i treni che viaggiano nei giorni feriali
161 – i treni che viaggiano il sabato
104 – i treni che viaggiano la domenica
150 – i treni soppressi nel mese di luglio
900 – i treni in ritardo nell’arco del mese di luglio preso in esame (dai 20 ai 40 treni al giorno)

Dalle 2h e 55’ alle 3h e 34’ il tempo di percorrenza della Sassari – Cagliari

Le Ferrovie a scartamento ridotto gestita da ARST

Circa 1 mln di km/treno per 25 milioni pagati dalla regione per attività e infrastruttura (25 euro/km)
Sassari – Sorso, Sassari – Alghero
Macomer- Nuoro
Il Trenino Verde : Mandas-Arbatax , Sassari-Nulvi-Palau
Monserrato-Isili 71 km di linea ; tempo di percorrenza 1 h e 33’ la più veloce
Sassari – Alghero 30 km di linea; 33’/35′ tempo di percorrenza 247.000 treni-km/anno
Sassari – Sorso 10 km di linea  13’/10′ tempo di percorrenza  90.000 treni-km/anno
Sassari – Nulvi (soppressa) 35′ km di linea  55′ tempo di percorrenza 100.000 treni-km/anno
Macomer – Nuoro 60 km di linea  63’/68′ tempo di percorrenza 270.000 treni-km/anno

Rotabili in uso:
2 ADe del 1996 (le più nuove)      Automotrici Diesel Elettriche T40
10 ADm Fiat del 1958 Automotrici Diesel Meccaniche (oramai più ferme che in servizio)
4 LDe  del 1959 Locomotri Diesel Elettrici
10 Carrozze Breda pax del 1930…..Far West…..

Cosa fare perché ci sia un futuro della mobilità su rotaia:

Predisporre un piano della mobilità che gerarchizzi i vettori eliminando sovrapposizioni;
Individuare nelle stazioni i centri di interscambio gomma-ferro;
Piano orario coordinato tra vettori che eviti le rottura di carico;
Bigliettazione/abbonamento integrati che consenta con un unico ticket di giungere a destino con più vettori;
Collegamento ferroviario con le porte di ingresso/uscita dalla Sardegna : porti e aeroporti.
Riemersione della Sardegna nella carta geografica dell’Italia del progetto europeo delle reti Ten-T per: Investimenti nella dorsale ferroviaria : iniziando dal raddoppio del binario da Cagliari a Oristano che raccoglie l’80% del movimento passeggeri, con l’obiettivo del raddoppio della linea fino a Sassari ; raccordo ferroviario con aeroporto di Olbia-Costa Smeralda, raccordo ferroviario per l’aeroporto di Fertilia sulla linea Sassari-Alghero;
Definizione del Contratto di Servizio tra Trenitalia e Regione Sarda per un congruo numero di anni che consenta gli investimenti per il rinnovo dell’intero parco rotabili;
Inserimento nel contratto di servizio dell’impegno da parte di Trenitalia di mantenere gli interventi manutentivi nel perimetro aziendale, anche per riportare in Trenitalia oltre 45.000 ore annue di attività manutentiva esternalizzate che vale l’assunzione di 30 operai.

Sarebbe anche interessante capire se è proprio impensabile che, nell’ambito di uno sviluppo del porto canale di Cagliari, importante piattaforma logistica del mediterraneo, si riattivi il trasporto dei container su ferro per indirizzare le merci verso Porto Torres, liberando la 131 dalla processione dei TIR, e da li verso il nord Europa.

Il Trenino Verde rientra nell’attività turistica promossa dalla Regione? E’ lecito pensare che ci sia uno stretto legame, soprattutto in Sardegna, tra lo sviluppo del turismo e i trasporti interni ed esterni? E’ scandaloso pensare che ci sia un unico assessorato che si occupi di trasporti e turismo?

La carne al fuoco è tanta e ci aspettiamo che questa tavola rotonda sia utile a diradare qualche nube e offrire elementi utili a capire se i sardi possono aspettarsi in un futuro non distante treni comodi, puliti e puntuali.

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